Qui di seguito riporto una conversazione virtuale, avvenuta pochi giorni fa sul gruppo Facebook "Rebirthing e Meditazione", tra me e due membri del gruppo.
Quello che segue è solo un'esempio di ciò che può "accadere" nel gruppo che, come ricordo spesso, è fonte di stimoli e spunti per la crescita e il benessere di ciascuno di noi.
Buona lettura e, se credete possa interessarvi, entrate nel gruppo!!!
Matteo Manzini Sono sempre più convinto che se i pensieri non diventano azioni, non potrò mai sperimentare veri e tangibili cambiamenti.
Solo l'esperienza diretta influisce concretamente sulla realtà che percepisco.
Forza e coraggio!!!
Micaela D. Diciamo che prima di diventare azioni è necessario che questi pensieri sian chiari e definiti e non confusi...altrimenti ne deriverebbero azioni confuse...!
Matteo Manzini Sono d'accordo con te, quindi la meditAZIONE, la contemplAZIONE, l'osservAZIONE, possono servire, non credi?
Laura P. E la respirAZIONE?!
Matteo Manzini Ovviamente, Laura. Grazie di avercela ricordata!!!
Laura P. Ho preso l'abitudine di regalarmi qualche respiro circolare prima addormentarmi (anche se spesso non mi addormento...): mi dà l'impressione di entrare in uno spazio tutto e solo mio, accogliente. Come essere abbracciati
Matteo Manzini Vorrei dare un nuovo impulso a questo interessante scambio di pensieri.
Quando non riesco ad avere pensieri chiari, cerco di rallentare. Così facendo sento con più intensità il contatto con la terra, sento, in altre parole, di avere i "piedi per terra". Questa ri-scoperta mi aiuta a sentire il mio radicamento, mi aiuta a tornare alla base (in tutti i sensi), l'attenzione si sposta dalla confusione di pensieri ad un'immagine nitida: il contatto con la materia, con la terra. Un pensiero decisamente chiaro. Un pensiero da cui ripartire per sviluppare ulteriore chiarezza.
Cosa ne pensi Micaela?
Buona giornata e buon respiro a tutti.
Laura P. Io trovo difficilissimo in certe circostanze interrompere la spirale di pensieri ossessivamente negativi e "perdenti". Il respiro mi aiuta se sono sola, in silenzio. Ma se questi pensieri arrivano nel bel mezzo della giornata di lavoro il respiro mi dà solo un piccolo aiuto, ma la tristezza e il senso di sconfitta/pericolo/disperazione restano. Non ho ancora trovato il MIO respiro giusto?
Micaela D. Condivido con te Matteo il primo punto e cioè il fatto che ho imparato a rallentare quando i pensieri non sono chiari. Ma poi le nostre esperienze si dividono...tu riesci a "materializzare" ciò che per me continua a restare pensiero.
Ho imparato a spostare l'attenzione sulle positività delle scelte delle azioni etc....ma il mio lavoro continua ad essere cerebrale con ql che ne consegue.
Io il radicamento la terra le radici non le sento e tutto continua ad essere "pensiero"
Matteo Manzini Cara Laura e cara Micaela, il percorso che porta alla chiarezza mentale può passare attraverso il respiro.
La respirazione infatti è il ponte che unisce la dimensione materiale a quella più spirituale. Il respiro si può toccare (provate a soffiare sul palmo della mano), si può ascoltare (provate ad ascoltarlo), si può vedere (i movimenti che il respiro produce nel corpo sono facilmente riconoscibili), si può "sentire" (possiamo percepire l'energia il "prana" della respirazione). Pensiamo infine ai termini "in-spirazione" ed "e-spirazione", che possiamo un po' grossolanamente intendere come "portare lo spirito dentro" e "portare lo spirito fuori".
Tornando alla nostra conversazione... il radicamento può essere ricercato e stabilito in qualsiasi momento e situazione grazie alla propria respirazione. Se i pensieri ricorrono ossessivamente, se siamo in mezzo alla folla, se ci sembra di non aver "vie d'uscita", sarà sufficiente inspirare profondamente, lasciando che l'espirazione esca il più liberamente possibile, ripetendo questa breve esperienza alcune volte. Così facendo il corpo sarà più facilmente percepibile.
Avremo portato la mente altrove, lontana dal disagio.
Proviamo e lasciamoci stupire!!!
Micaela D. Matteo questo intendi?
Buon inizio settimana
[cit.] Ascolta la pianta dei tuoi piedi che calpesta il terreno piuttosto che i castelli in aria creati dalla mente. (Mahatma Gandhi)
Matteo Manzini Esattamente!!!