La prima respirazione completa che un neonato trae è la prima, concreta, manifestazione di indipendenza e autonomia. E' l'esperienza che sancisce la sua individualità, il suo essere separato (fisicamente) dalla madre.
Proviamo a pensare quali sensazioni e impressioni può lasciare nella neonata creatura, una prima respirazione completa presa in due condizioni diverse (descriveremo due esperienze vissute fisiologicamente).
La prima esperienza respiratoria può avvenire dopo un parto in cui manca il rispetto e l'attenzione verso la madre e il nascituro. Un parto in cui tutte le attenzioni sono rivolte a fare in modo che tutto si svolga nei tempi e nei modi prestabiliti da una procedura, da un protocollo. Dove la regola è: “Si fa' così, perché così è giusto”. Dove si dimentica che ogni essere vivente è diverso da qualunque altro e perciò, diversi saranno il suo tempo e il suo modo di venire alla luce.
Un parto al termine del quale il cordone viene “clampato” e reciso ancor prima che il neonato possa abbozzare dei tentativi di respirazione autonoma.
Un'esperienza, quella sopra descritta, dove il primo respiro è “obbligato” perché imposto da altri.
In questo caso, il neonato deve “cavarsela da solo” improvvisamente, quando, forse, non è ancora pronto. Forse, sarebbe bastato aspettare qualche minuto perché “imparasse” autonomamente a respirare. L'istinto lo avrebbe guidato verso il successo senza alcun trauma.
Non mi stupisce incontrare tante persone adulte che pensano intimamente: “Il respiro è dolore”, “Respirare è faticoso”. Alla parola “respiro” e “respirare” si possono sostituire “vita” e “vivere”.
La seconda esperienza può avvenire dopo un parto durante il quale l'ascolto e l'attenzione verso la sacralità della nascita sono ai massimi livelli. Un parto accompagnato da persone che sono attente a sé stesse, così da poterlo essere anche verso la madre e il nascituro. Persone che cercano di non farsi prendere dalle proprie paure e ansie per riversarle, senza accorgersene, su chi sta vivendo il parto. Persone capaci di rispettare il proprio e l'altrui spazio.
Un parto al termine del quale il cordone viene reciso (eventualmente) solo quando ha esaurito la sua funzione. Un'esperienza dalla quale viene bandita la fretta, per lasciar il tempo necessario affinché il neonato possa “imparare a respirare” senza pressioni e influenze esterne.
Probabilmente questa esperienza permetterà al neonato di vivere la vita con maggior fiducia e con una forte e ben radicata stima di sé stesso, diventando poi un adulto capace di attingere alla proprie risorse per affrontare i momenti intensi della vita.
La speranza è che sempre più nascite possano essere simili a quella appena descritta, affinché nel mondo ci siano persone serene e piene di fiducia.