Come ci suggerisce il titolo, il Rebirthing per definizione è “la respirazione del trauma di nascita” poiché i traumi vissuti al momento del parto e tutte le esperienze del periodo pre e perinatale rimangono impresse nella memoria cellulare condizionando la vita presente. Utilizzando questa potente tecnica possiamo sentire l’energia che scorre e i blocchi causati da emozioni represse in passato. Ogni respiro purifica e rilassa i tessuti del corpo favorendo il rilassamento e l’espulsione delle tossine. Durante una seduta di rebirthing la memoria del corpo viene sollecitata dal respiro facendo emergere ricordi di esperienze passate trattenute nella memoria cellulare; essa viene così liberata dal potere emotivo permettendo di comprendere la causa che origina una insoddisfazione, un comportamento indesiderato o una malattia e dà la possibilità di integrarli.
Concepimento: Dunque il respiro circolare aiuta a liberarci dai condizionamenti mentali e dai conseguenti pensieri negativi creando così terreno favorevole per accogliere un bambino. Chi per anni ha cercato un figlio con l’aiuto o meno della medicina tradizionale può augurarsi, senza illusioni, che con la tecnica del Rebirthing possa veder concretizzato il proprio desiderio. Oramai sono sempre più le donne che, dopo aver attraversato dei veri e propri calvari tra inseminazioni artificiali e aborti spontanei, si avvicinano al Rebirthing attraverso il quale fanno chiarezza su se stesse riconoscendo i propri blocchi, spesso di natura psicologica, legati al concepimento. Pertanto con il respiro oltre a far chiarezza è possibile integrare i suddetti blocchi la cui integrazione porta inevitabilmente verso la tanto attesa gravidanza. Naturalmente con ciò non si vuole dire che il rebirthing è la panacea per chi non riesce a concepire un figlio ma vale sicuramente la pena di provare accostandosi alla tecnica con fiducia e con la certezza che se il desiderio di un figlio non verrà accordato, il Rebirthing sarà un valido aiuto per accettare il momento presente così come è, e se non saranno futuri pargoli a riempire e movimentare le nostre giornate è perché l’Universo ha in serbo per noi progetti diversi e più grandiosi dei nostri.
Gravidanza: Sempre più professionisti del Rebirthing indirizzano il loro lavoro nel guidare le future mamme e/o la coppia verso una gestazione serena e la pianificazione di una nascita naturale affinché vengano diminuiti i traumi della nascita al bambino ma anche alla partoriente. Infatti il Rebirthing, in quanto tecnica olistica, non si sofferma alla sofferenza del piccolo ma parte dal benessere della gestante durante tutto il periodo di gravidanza per arrivare a vivere un parto se non proprio orgasmico perlomeno con ridotta sofferenza fisica e per il neonato una nascita normale o quantomeno senza gravi conseguenze. Chi si avvicina al rebirthing durante la gestazione è la futura madre consapevole del fatto che una migliore salute fisica, psichica e spirituale l’aiuterà nel suo viaggio attraverso le emozioni che caratterizzano questo periodo e perciò imparerà a gestirle e ad integrarle man mano che si presentano alla coscienza. Scegliere una gravidanza consapevole significa prendersi la responsabilità delle proprie emozioni che in questo periodo vengono condivise con il feto fin dai primi mesi, emozioni che lo segneranno durante la sua vita attraverso comportamenti che inconsciamente ripetiamo nella vita determinando così la “ripetizione di un vecchio film”. E’ infatti scientificamente provato che nei nove mesi il cervello del bambino comincia ad assimilare un’infinità di informazioni e percezioni che condizioneranno nel bene e nel male i futuri 60/80 anni e inoltre è stato dimostrato che il nascituro non percepisce solo gli stati d’animo della madre ma anche ciò che avviene nell’ambiente circostante. Una madre che vive con ansia la gestazione metterà al mondo un futuro ansioso; bambini nati da madri amorevoli e disponibili saranno più tranquilli, sicuri e con una maturità sessuale sana al contrario madri depresse o infelici avranno bambini difficili e isterici; un bambino non desiderato si sentirà per nove mesi rifiutato e colpevolizzato, sentimenti che riproporrà nelle relazioni con gli altri nella sua futura esistenza. Praticare il rebirthing per vivere la gravidanza il più serenamente possibile non è il solo beneficio che se ne può trarre, infatti ciò che ogni gestante dovrebbe augurarsi è quello di aver integrato, prima di partorire, il proprio scenario di nascita per evitare di ripetere “un vecchio schema” e quindi sperimentare un parto molto più facile. Se la futura madre nascendo ha vissuto insieme alla madre un lungo e doloroso travaglio e non ha integrato tutto il blocco emotivo riproporrà a se stessa e al nascituro un travaglio lungo e doloroso.
Parto: come abbiamo visto dunque, prima i nove mesi e in seguito la nascita imprimono nella nostra mente una serie di pensieri che in base a come vengono vissuti determineranno la qualità della nostra vita. Scegliere una nascita dolce e consapevole per il nascituro porterà ad un migliore rapporto con i figli che a loro volta saranno più sereni e forti. In questa fase il rebirthing prepara a vivere un travaglio veloce poiché determina, in tempi brevi, il rilassamento delle fasce muscolari del perineo consentendo l’apertura del canale del parto scongiurando così interventi invasivi e di conseguenza un parto dolce. Rimanere connessi con il proprio respiro ci permette di essere protagonisti in prima persona di una esperienza tra le più importanti nella vita di una donna, di rilassarci e di rivalutare la nostra idea di dolore legata a timori ancestrali causati in parte dalla condanna divina che ci dice: “Tu, donna partorirai con dolore”. La paura per il dolore è la prima causa di moltissimi parti difficili e dolorosi, sono forme di pensiero radicate che possiamo cambiare entrando nel respiro per raggiungere stati profondi di rilassamento e integrare così la catena “paura, ansia, dolore”. Anche se per la mente umana è inconcepibile un parto senza dolore, la vasta letteratura legata alla nascita ci racconta di esperienze bellissime di parto fatte di gioia, piacere…. e in assenza di dolore. Se l’evento nascita è vissuto con un atteggiamento corretto e nel qui e ora possiamo riappropriarci del nostro potere intrinseco fatto di capacità nel gestire le emozioni del parto, di interagire in modo cosciente con il personale medico e ostetrico e di prenderci subito cura del nostro piccolo come avviene in natura tra le specie animali. Dopo una esperienza come quella del passaggio attraverso il canale dell’utero, l’unica cosa di cui ha bisogno subito il neonato è di essere abbracciato e consolato dalla madre come dichiarato da chi ha rivissuto l’esperienza della propria nascita con il rebirthing. In questo modo, se pur la nascita rimarrà sempre un trauma per il bambino, si sarà fatto quanto è possibile per alleviare le sue pene, il tutto naturalmente, in una prospettiva di parto cefalico naturale.
Fabiola Dessì
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