Un dei più recenti libri scritti da Milena Screm, nota formatrice e prolifica scrittrice, è intitolato “BreathWork – L'evoluzione del Rebirthing”.
Ho letto con attenzione il libro, trovando i contenuti interessanti a stimolanti. Ritengo, però, che l'intento di mostrare come il Breathwork sia un'evoluzione del Rebirthing non sia pienamente riuscita. Infatti chi ha esperienza pratica di Rebirthing non troverà, nelle pagine del libro appena citato, notevoli differenze o elementi innovativi.
Breathwork è una parola inglese che tradotta in italiano diventa “lavoro con il respiro”.
Ebbene, si può forse affermare che il Rebirthing non rientri in questa classificazione? Certamente no, dato che la tecnica proposta viene anche definita “respirazione circolare” o “respirazione consapevole”.
Seguendo questo ragionamento si può, quindi, affermare che il Rebirthing è una delle modalità del Breathwork, in altre parole, il Rebirthing è “uno dei modi di lavorare con il respiro”.
Analogamente, il Rebirther (colui che accompagna i praticanti durante la sessione di Rebirthing) è uno specialista di Rebirthing, ma è anche un Breathworker, come lo è un esperto di respirazione yoga o di respirazione olotropica o altri ancora.
Poche righe per chiarire eventuali confusioni.