Nel mondo del Rebirthing si può sentir dire che “il respiro ci respira”. Una frase apparentemente enigmatica che descrive un’esperienza profonda e intensa.
Nella pratica del Rebirthing per connettere il respiro, rendendolo “circolare” (per chiarimenti sul concetto di “respirazione circolare” rimando a un precedente articolo intitolato “Ascoltare il respiro”), è necessario un atto di volontà. Infatti è possibile modificare il modo di respirare solo grazie all’intenzione e all’attenzione.
Dopo i primi momenti in cui siamo impegnati nel cambiare la nostra respirazione, possiamo abbandonarci, lasciando che il respiro diventi la nostra guida. Possiamo lasciare che la nostra mente “si faccia da parte” per assistere, silenziosa e senza interferire, allo spettacolo messo in scena dal respiro.
Se riusciamo a mantenere vivo l’intento di seguire il respiro, senza farci distrarre da sensazioni fisiche, da pensieri ricorrenti, da resistenze e blocchi emotivi, possiamo rendere possibile l’esperienza del “respiro che ci respira”.
Infatti, se la nostra attenzione è rivolta unicamente verso il respiro e non ci curiamo di niente altro, se siamo stati capaci di connettere il respiro e poi di lasciarlo andare senza più controllarlo, ci possiamo accorgere che è accaduto quanto descritto nel titolo di questo articolo, possiamo vivere l’intensa esperienza di osservare il respiro che fluisce liberamente, senza sforzo e senza un ritmo preciso.
Lasciandoci guidare senza resistenze dal respiro significa vivere senza le restrizioni esercitate dal continuo controllo della mente, in altre parole, vuol dire: lasciar andare il controllo.
Lasciar andare il controllo non significa lasciarsi andare a atti pericolosi, sconsiderati o irresponsabili. Nel caso di una sessione di Rebirthing corrisponde semplicemente a cercare di farsi da parte per lasciare che la naturale energia del respiro si esprima, attraversandoci e permettendoci di esprimere ciò che sentiamo in totale sicurezza e semplicità.
E’ un’esperienza potente, liberatoria, capace di donare una grande energia e capace di sciogliere resistenze e blocchi molto profondi. Un’esperienza che lambisce i confini del trascendentale. Ritengo che vivere “il respiro che ci respira” contribuisca a accrescere e rafforzare la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, permettendoci di scoprire quanto possa essere facile fare un passo oltre quelli che riteniamo essere i nostri limiti.
L’esperienza diretta e quella descrittami da molti praticanti mi insegnano che al termine di una sessione così profonda e intensa il senso di benessere e rilassamento sono così radicati in noi, da accompagnarci per lungo tempo nei giorni successivi