L’ansia è uno dei disturbi più comuni ai giorni nostri. La velocità, gli stimoli incessanti e la tensione che ci impone la vita quotidiana, sono un forte ostacolo per tutti coloro che desiderano ritagliarsi del tempo per ascoltarsi, per sviluppare la consapevolezza del sé. Poche sono le persone capaci di vivere “la lentezza” e ancor meno sono quelle capaci di fare ciò pur vivendo nelle grandi città. Lo scarso contatto con la natura e con ritmi adatti alla natura umana non sostengono il processo di evoluzione dell’individuo.
Alla luce di tutto ciò è facile comprendere come l’ansia sia sempre più presente nelle persone. Spesso, ritengo giustamente, ci si rivolge alla psicanalisi o alla psicoterapia ottenendo ottimi risultati. Ma quando attraverso queste discipline non ci si riesce a liberare del disagio, cosa si può fare?
Si può tacere!!!
Smettere di parlare, rimanere in silenzio, lasciare fluire liberamente i pensieri senza articolare parole e frasi.
Cercherò di chiarire il concetto.
L’ansia, come accennato sopra, è accompagnata, se non addirittura nasce, dall’incapacità di ascoltarsi. Parlando di ascolto intendo la capacità di sentire e riconoscere le proprie sensazioni, le proprie emozioni. La parola, in questo processo, crea rumore, interferenza. Siamo costantemente sommersi da parole, delle quali siamo spesso gli stessi creatori. Parliamo per comunicare, parliamo per non stare in silenzio, parliamo per cercare di risolvere i problemi. Parole, parole, parole. Ripeto che non sono contrario all’utilizzo della parola come forma di risoluzione di dinamiche ansiogene, è solo che in alcuni casi l’ansia nasce proprio dalle troppe parole, nasce dall’incapacità di stare in silenzio ad ascoltarsi. Ad ascoltare, per esempio, il ritmo della propria respirazione. Proprio Buddha disse che la respirazione rispecchia la nostra anima e a me piace parafrase dicendo che “Il respiro è lo specchio del nostro stato fisico e mentale, delle nostre emozioni e dei nostri pensieri”.
Il Rebirthing permette, appunto, di mettersi in contatto con il proprio respiro, rimanendo in ascolto dei messaggi che è capace di trasmettere. E’ un metodo che esce completamente dalla dimensione della parole e che può stupire. Possiamo rimanere stupiti dalla straordinarietà delle sensazioni ed emozioni che il “respiro circolare” può portare a galla. E ancor più straordinario potrà sembrarci il fatto che al termine di una sessione di Rebirthing l’ansia sia calata notevolmente, se non addirittura scomparsa. La tecnica di respirazione proposta aiuta a riappropriarsi di un corretto modo di inalare e esalare l’aria, questo porta indubbi benefici a livello fisico, benefici che possono estendersi anche alla sfera interiore e intima. Al termine di una sessione di Rebirthing il senso di rilassamento può essere così intenso da sciogliere istantaneamente l’ansia accumulata in passato.
Oltre a tutto ciò, praticando Rebirthing, apprendiamo un metodo che possiamo utilizzare in qualsiasi momento della vita, ad esempio, prima di affrontare un esame, un colloquio di lavoro, una presentazione in ufficio, ecc.
Il Rebirthing aiuta a ritrovare la propria dimensione più vera, lontana dal rumore creato dai pensieri e dalle preoccupazioni della quotidianità, dona momenti di benessere fisico e interiore che durano anche al termine della sessione